Proiezione del film “Favolacce

Venerdì 28 Maggio 2021, ore 9.00

regia di Damiano D’Innocenzo e Fabio D’Innocenzo
con Elio Germano, Tommaso Di Cola, Barbara Ronchi, Giulietta Rebeggiani, Gabriel Montesi, Justin Korovkin
Italia, 2020 – Durata 98’

Favolacce è una favola dark ambientata nella periferia meridionale di Roma, uno spazio suburbano isolato, nel quale ogni cosa è talmente banale da diventare monotona, mentre la vita scivola via insipida. Qui vive una piccola comunità di famiglie e i loro giovanissimi figli, che all’età di 12 anni iniziano ad affacciarsi all’adolescenza. Protagonista della storia è una famiglia composta da Bruno, Dalia e i loro diligenti figli dodicenni, che frequentano la scuola della zona.
Questo normalissimo e tranquillo ritratto di famiglia nasconde, però, un’irrequietezza per nulla confortante e che, come un castello di carte, rimane in piedi in un equilibrio precario, che rischia di venire a mancare con la prima folata di vento. I figli della coppia, infatti, sono dei buoni studenti, cosa che renderebbe orgoglioso ogni genitore, ma i ragazzi non sono felici, si sentono soli.
Vittime della passività colpevole degli adulti, i giovani sentono una profonda angoscia e uno sconforto che si tramuta velocemente in rabbia. Sono incastrati nella vita ideale voluta dai genitori, che non hanno capito che la felicità non si può costruire artificialmente.

Vogliamo indagare nel modo più originale possibile le fratture comunicative di queste famiglie, immerse nel flusso stagnante di routine asettiche, dove forse solo le tragedie hanno la possibilità di scuotere. Famiglie normali, che parlano a tutti, senza l’alibi della ‘periferia’ né la distanza rassicurante della ‘borghesia’. Una Spoon River del nuovo millennio, capace di dialogare con la suburbia Americana come col welfare state Europeo. Crediamo che la sceneggiatura restituisca davvero un senso di sofferenza palpabile. Non solo racconta la sofferenza, ma la incarna. In una forma, potente e ancestrale, che è quella della favola: ovvero la metafora per eccellenza. Una favola nera che racconta i lati peggiori di un capitalismo che non ci appartiene per cultura e tradizione ma che, da (provinciali) cittadini del mondo sentiamo in qualche modo di meritarci.
Una storia dai contenuti complessi alla quale si accoppia una messa in scena eclatante, sprezzante, iconica, lontana dal realismo della Terra dell’abbastanza, trasfigurando il contemporaneo a favore di un linguaggio audiovisivo senza tempo. Questo racconto potrebbe uscire dalle pagine di Updike, Vonnegut, Yates, Ibsen, e ovviamente i fratelli Grimm, dichiaratamente stella polare del film fin dal titolo. Sensazioni, colori, profumi, mentre in lontananza tutto sta bruciando. Come in ogni favola che si rispetti c’è un narratore a scandire le vicende. Un narratore beffardo, che si diverte a mi-schiare le carte, a gettare ambiguità nel gesto più normale e a normalizza-re il disumano.

Damiano e Fabio D’Innocenzo – Note di regia