Una storia lunga vent’anni

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Nel 1995 Marco Bellocchio decide di dare vita al progetto di formazione “Farecinema/incontro con gli autori”, un laboratorio per insegnare il mestiere della regia cinematografica ai giovani.
Parte così, in sordina, a Bobbio -il borgo sui colli piacentini dove il regista è nato e dove ha girato “I pugni in tasca” nel ’65- uno dei progetti di formazione più interessanti e originali mai realizzati in Italia.
Da allora infatti per due settimane all’anno Marco Bellocchio si ritira a Bobbio e in full immersion scrive e realizza un cortometraggio, facendosi affiancare dai ragazzi, i corsisti che hanno l’opportunità di percorrere tutte le fasi creative di una produzione cinematografica (l’ideazione, la sceneggiatura, la regia, la scenografia, la fotografia, la recitazione, le riprese, il suono e il montaggio), lavorando al fianco di uno dei grandi Maestri del cinema non solo italiano.
Ogni anno inviano la loro richiesta d’iscrizione al corso centinaia di ragazzi provenienti da tutte le regioni italiane.
Per Marco Bellocchio insegnare il cinema significa “fare” non “spiegare”, mettendosi in gioco al fianco dei ragazzi e non su un piedistallo sopra di loro.
Con pochissimi mezzi Bellocchio e le (oggi centinaia) di ragazzi che si sono formati con Fare Cinema sperimentano, in un clima di totale libertà creativa e producono risultati eccezionali tanto che Sorelle Mai, il film nato dalle edizioni dei laboratori estivi a Bobbio, viene presentato alla Mostra del Cinema di Venezia del 2010.
Ritenendo essenziale per i corsisti l’incontro con i grandi professionisti che fanno il cinema, durante le due settimane di laboratorio di regia Marco Bellocchio invita a Bobbio i più grandi registi (e attori, scenografi, produttori…) perché presentino i loro film e soprattutto incontrino il pubblico di studenti e si confrontino con loro ripristinando in parte il format dei cineforum.
La visione dei film e gli incontri vengono poi allargati al pubblico e da questo nucleo centrale -quindi da un’autentica necessità culturale (non dalla velleità di un evento di intrattenimento)- si sviluppa il Bobbio Film Festival di cui Marco Bellocchio è direttore artistico.
Da allora ad oggi sono intervenuti al Bobbio Film Festival per presentare i loro film e dibattere di cinema le personalità più importanti del mondo del cinema italiano e internazionale tra cui: il direttore della Mostra del Cinema di Venezia Marco Müller, il produttore Mario Gianani, i critici Morando Morandini, Enrico Nosei, Enrico Magrelli, Gianni Canova, Tatti Sanguineti, Adriano Aprà; i registi Mario Monicelli, Abel Ferrara, il cinese Zhang Yuan, l’inglese Danis Tanovic, l’iraniano Babak Payami, gli italiani Carlo Verdone, Giorgio Diritti, Paolo Sorrentino, Matteo Garrone, Saverio Costanzo, Mimmo Calopresti, Edoardo Winspeare, Cristina e Francesca Comencini, Citto Maselli, Daniele Lucchetti, Francesca Archibugi, Franco Battiato, Fausto Brizzi, Sergio Rubini, Carlo Mazzacurati, Giuliano Montaldo, Marco Tullio Giordana, Alessandro Angelini, Stefano Incerti, Eugenio Cappuccio, Marina Spada,  Emanuele Crialese, Alina Marazzi, Michelangelo Frammartino, Riccardo Milani, Daniele Ciprì, Franco Maresco, Renato De Maria, Silvio Soldini, Rocco Papaleo, Giovanni Veronesi; gli sceneggiatori Vincenzo Cerami, Stefano Rulli, Domenico Starnone; gli attori Stefania Sandrelli, Valeria Golino, Sergio Castellitto, Isabella Ferrari, Valentina Cervi, Kim Rossi Stuart, Elio Germano, Barbara Bobulova, Donatella Finocchiaro, Corrado Guzzanti, Filippo Timi, Riccardo Scamarcio, Valerio Mastandrea, Giorgio Pasotti, Giovanna Mezzogiorno, Valeria Solarino, Alessio Boni, Antonio Albanese, Alba Rochwacher, Maya Sansa, Anita Caprioli, Isabella Ragonese…
L’elemento caratterizzante della rassegna cinematografica è soprattutto legato al momento del dopo-proiezione, quando Marco Bellocchio, talvolta insieme a un critico cinematografico, incontra il regista e gli attori del film in un dialogo aperto con il pubblico che può rivolgere domande a chi sta sul palco.
Negli anni il Bobbio Film Festival è cresciuto e nel 2010 in particolare Marco Bellocchio ha dato vita (insieme al figlio Pier Giorgio e a Paola Pedrazzini) all’Associazione Marco Bellocchio, che oggi si occupa della direzione del festival.
Dal 2010 il festival si arricchisce di un corso di critica cinematografica costruito in partnership con “Duellanti”, di una collaborazione con il mondo accademico, di un canale su youtube in cui vengono archiviate le registrazioni degli incontri e di altre innovazioni volte a renderlo sempre più “prezioso”.
A fine 2017 nasce la Fondazione Fare Cinema che organizza il Festival nella sua parte artistica, mentre il Comune di Bobbio gestisce la logistica e fornisce il servizio di biglietteria e prevendita.
Contribuiscono alla rassegna il Ministero per i Beni e le attività Culturali, la Regione Emilia Romagna, la Fondazione di Piacenza e Vigevano e la camera di commercio di Piacenza.