Martedì 2 agosto – Settembre

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2 agosto ore 21.15
Chiostro di San Colombano (Bobbio)

SETTEMBRE

Italia, 2022
Regia
Giulia Steigerwalt
Sceneggiatura
Giulia Steigerwalt
con
Barbara Ronchi, Fabrizio Bentivoglio, Andrea Sartoretti
Fotografia Vladan Radovic
Montaggio Gianni Vezzosi
Musica Michele Braga
Scenografia Cristina Del Zotto
Costumi Andrea Cavalletto
Prodotto da Matteo Rovere
Una produzione Groenlandia con Rai Cinema
Durata 110 minuti
Distribuzione
01 Distribution

Ospiti della serata
La regista Giulia Steigerwalt, Barbara Ronchi

Trama

Non è semplice restare indifferente al sospetto di un male incurabile per Francesca, specie se il marito sembra ignorarla. Né è facile per l’adolescente Maria prepararsi ad avere una storia d’amore con un coetaneo troppo disinibito, ben diverso dal simpatico Sergio, il figlio di Francesca, disposto ad allenarla a quanto l’aspetta. Ma non se la passa bene neanche il medico da cui Francesca attende di sapere: Guglielmo infatti sembra disinteressato al mondo e quale unico tramite con la realtà è una giovane prostituta che non può pero ricambiare il suo senile attaccamento.

Sembra un film corale, strutturato come un mosaico di volti e voci, problemi e situazioni critiche di personaggi concomitanti e disparati, ma in realtà Settembre esplora una galassia umana e familiare allargata che gravita attorno al pianeta donna che ne diventa, moltiplicata, il primo motore all’apparenza immobile, frustrato e imbarazzato. In questo manifesto femminile dell’incompiutezza delle relazioni sentimentali, costruito sulla falsariga della commedia quotidiana iscritta in una cornice romana ordinaria, brilla il malessere che si manifesta a tutte le età. E comporta la resistenza passiva, quindi la ribellione attiva di generazioni di donne che, capeggiate idealmente dalla mirabile casalinga disegnata da Barbara Ronchi, interagiscono con la controparte che altrimenti imporrebbe la lenta assuefazione. All’opacità dell’orizzonte consuetudinario si oppone la segreta aspirazione di chi, con segreta e insospettata coscienza di gender, all’improvviso impara a rimodularne l’assetto precostituito immettendo nel circuito ordinario elementi di novità, dettando nuove regole, provando ad acconciare edifici psicologici andati in pezzi nell’indifferenza rassegnata. In quanto opera prima e soprattutto di un’attrice, già sceneggiatrice, Settembre di Giulia Steigerwalt sin dal mese del titolo evoca la porzione di una stazione dell’anno solare che prelude con l’autunno incipiente all’inverno del comune scontento, ma anche prefigura una primavera di bellezza, felicità e intensità di rapporti che i soggetti dotati della giusta energia, donne o uomini con un proprio divenire femminile o apertura verso modelli altri di convivenza, sapranno tradurre in bella e sostenibile estate esistenziale.

Anton Giulio Mancino