Martedì 9 agosto – Esterno notte 3

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9 agosto ore 21.15
Chiostro di San Colombano (Bobbio)

ESTERNO NOTTE 3

Italia, Francia 2022
Regia
Marco Bellocchio
Sceneggiatura
Marco Bellocchio, Stefano Bises, Ludovica Rampoldi, Davide Serino
con
Fabrizio Gifuni, Margherita Buy, Fausto Russo Alesi, Gabriel Montesi, Daniela Marra, Paolo Pierobon, Fabrizio Contri, Pier Giorgio Bellocchio, Antonio Piovanelli, Bruno Cariello, Gigio Alberti, Luca Lazzareschi
Fotografia Francesco Di Giacomo
Montaggio Francesca Calvelli
Scenografia Andrea Castorina
Costumi Daria Calvelli
Prodotto da Lorenzo Mieli, Simone Gattoni
Una produzione The apartment, Kavac Film con Rai Fiction
Distribuzione Lucky Red
Durata 106 minuti

Ospiti della serata
Francesca Calvelli, Simone Gattoni, Fabrizio Gifuni, Daniela Marra, Gabriel Montesi, Fausto Russo Alesi

Trama

Eleonora Moro si confessa in chiesa. Lamenta una vita familiare inesistente con il marito Aldo troppo preso dalle incombenze politiche nazionali. Ignora in quel momento la strage consumatasi in via Fani. Comincia l’estenuante attesa tra le mura domestiche di notizie rassicuranti sulle sorti del marito rapito. Tra veri e falsi comunicati brigatisti e ricerche in luoghi improbabili, il conto alla rovescia verso l’ineludibile, noto esito del rapimento dissemina rabbia, disperazione, sensi di colpa, suggestioni di una salvezza possibile ma disattesa per ragioni altre, alte, indicibili.   

Lo spettatore, con il volgere della serie alla fine, in coda alla quinta e alla sesta puntata non può illudersi di veder mutato il corso anche della “notte della Repubblica” secondo Bellocchio. Eppure l’autore, saldando il finale della sesta puntata all’avvio della prima di Esterno notte e all’esito raddoppiato di Buongiorno, notte, ripropone daccapo un Moro incredibilmente vivo. Le sorti capovolte del ritrovamento in Via Caetani di Moro sottratto al suo “memento mori” durano lo spazio di poche scene. La quinta puntata vede al centro la Leonora Moro interpretata da Margherita Buy turbata da una crisi coniugale perfetta per un’autonoma parabola bellocchiana. Ma la tragedia nazionale prende il sopravvento e trascina questo scorcio di malessere domestico lungo i binari di una vicenda che addirittura una troupe amatoriale sta già trasformando in insolito instant movie. Ancora una volta Bellocchio costruisce un sistema di rime interno tra questo film nel film, mentre il rapimento è in corso, e quello che lo sceneggiatore Enzo Passoscuro, nomen omen, sta scrivendo in Buongiorno, notte. Le puntate conclusive di Esterno notte dimostrano quanto il “caso Bellocchio” sia un sintomo “del caso Moro” e la storia italiana in quel frangente abbia rivelato aspetti involontariamente bellocchiani. Motivo in più per individuare nei suoi film, non solo Buongiorno, notte ed Esterno notte, una pista privilegiata di lettura e analisi di vicende ancora fitte di “passi oscuri” e coincidenze significative. Bellocchio le affronta con un piglio pirandelliano pari a quello del Leonardo Sciascia ne L’affaire Moro. Entrambi fanno proprio il pasoliniano “Io so…” che rende la scrittura sulla pagina o sullo schermo un delicato e virtuoso strumento conoscitivo. Il Cossiga di Russo Alesi che corre affannato di qua e di là per i corridoi del Viminale in preda a presagi funesti e il Moro di Gifuni che dalla sedicente “prigione del popolo” lo definisce “bipolare” e “ciclotimico” sono i sigilli di storia ancora molto da decifrare, di cui Bellocchio possiede l’esatta chiave cinematografica d’accesso.

Anton Giulio Mancino