Domenica 30 luglio – Mia

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30 luglio ore 21.15
Chiostro di San Colombano (Bobbio)

MIA

Italia, 2023
Regia Ivano De Matteo
Sceneggiatura Ivano De Matteo, Valentina Ferlan
con
Edoardo Leo, Greta Gasbarri, Milena Mancini
Fotografia Giuseppe Maio
Montaggio Giuliana Sarli
Musica Stefano Lentini
Scenografia Antonio Farina
Costumi Rossella Aprea
Durata 108 minuti
Prodotto da Jacopo Cino e Enrico Venti
Una produzione Lotus Production con Rai Cinema
Distribuzione 01 Distribution

Ospiti della serata
Il regista Ivano De Matteo e Edoardo Leo

Trama

Cosa accade a una famiglia comune e normalmente felice quando subentra con violenza un soggetto esterno che ne sconvolge l’equilibrio? E’ questo che fa il ragazzo di Mia, iniziando a manipolarla e trascinandola via via in un amore “tossico”, trasformando la solare quindicenne nella vittima di un incubo. Il padre Sergio l’aiuta a tirarsi fuori, ad allontanarsi dal funesto compagno e a tentare di farla ricominciare a vivere. Ma a questo punto il ragazzo passa al contrattacco. E a Sergio non resta altra soluzione che la vendetta.

Nel cinema di Ivano De Matteo la rappresentazione del caso umano è direttamente proporzionale all’investimento emotivo in uscita, dell’autore, e in entrata, dello spettatore. “Mia” ripropone e accresce questo travaso reciproco di azione e reazione che rende i personaggi e le situazioni parte di un’esperienza condivisa e trasversale tra chi vede e chi agisce, e che affiora a pelle eccedendo la misura e la distanza rassicurante dello schermo. In De Matteo, centrale e persistente, quasi come un fatto strettamente personale, è dunque il rapporto problematico genitori-figli, unito alla fragilità generazionale che si trasforma in una mina vagante a maggior ragione nell’universo relazionale giovanile, fino ad assumere punte inquietanti di dramma irreversibile. In un contesto generalizzato di valori fragili, che “Mia” postula, è giocoforza che lo spazio tra i personaggi diventi una prova di forza, di resistenza e, giungendo alle estreme conseguenze, di vendetta reciproca. Gli attori davanti alla macchina da presa sono pertanto parte di un meccanismo dove il rispecchiamento è necessario e voluto, almeno secondo la prospettiva trasparente del regista, il quale in maniera leale si colloca a sua volta solo relativamente dietro la stessa macchina da presa. Tutto quel che accade trascende la finzione e diventa realtà vissuta, discussa e provocata che reclama una reazione. 

Anton Giulio Mancino