Domenica 1 agosto – L’uomo che verrà

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regia di Giorgio Diritti
– con Alba Rohrwacher, Maya Sansa

– Ospite della serata: Giorgio Diritti

 

 

Sullappennino vicino a Bologna una comunità rurale viene sconvolta dallarrivo delle truppe naziste e dalla partenza di tanti giovani che si organizzano in brigate partigiane. Alla piccola Martina non importa della guerra e dei bombardamenti. Da quando ha assistito alla morte del suo fratellino appena nato ha smesso di parlare e vive nellattesa che nasca un nuovo fratello. Il concepimento del nuovo bambino avverrà nel dicembre del 1943, nove mesi prima che le SS diano inizio al rastrellamento degli abitanti della zona.

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Rigoroso, emozionante, onesto, appassionato, il film di Diritti sa coniugare lucidità morale e lettura storica con uno stile insolito per il cinema italiano, di elegante e non ostentata classicità. Da vero (e grande) regista.

Paolo Mereghetti  Corriere della Sera

L’uomo che verrà è un magnifico film e Giorgio Diritti, a 50 anni da poco compiuti, può fregiarsi della patente di grande regista. […] Vietato perderlo.

  da lUnità

Un capolavoro, limpido e accessibile, di cui essere orgogliosi. Chiedendosi anche perché ci siano voluti tanti anni per avere un film così libero e rigoroso sul tema. 

  da Il Messaggero

La guerra vista da una bambina. Immagine commovente che per Diritti è rivendicazione di un assunto post-ideologico che critica i mali della guerra in assoluto senza soffermarsi sulle responsabilità.

  da Il Manifesto

La sobrietà classica rispettosa e realistica persino nella tragedia della strage, la grandezza morale dei protagonisti, la bellezza delle campagne e delle nebbie e dei diluvi, la bravura degli interpreti rendono il film ammirevole.

  da La Stampa

Film ammirevole come nessun’altra opera italiana del presente.

da L’Espresso