Mercoledì 28 luglio – Io loro e Lara

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regia di Carlo Verdone
– con Carlo Verdone, Laura Chiatti, Anna Bonaiuto, Angela Finocchiaro

– Ospite della serata: Carlo Verdone

 

 

Don Carlo, missionario in Africa, ritorna a casa per ritrovare la serenità in seguito a una crisi di fede. Ad attendere il prete al suo ritorno ci sono però il fratello tossicodipendente, la sorella madre di unadolescente inquieta e il padre sposato con la badante, tutti pronti a coinvolgerlo nei loro problemi. A complicare ulteriormente la vita di Don Carlo ci sarà lincontro con Lara, figlia della badante, che si unirà agli scontri famigliari

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A trent’anni dall’uscita di Un sacco bello non c’era davvero miglior modo di celebrare la felice avventura cinematografica di Carlo Verdone di questo nuovo film, Io, loro e Lara, una delle sua commedie più belle, tenere e divertenti.

Curzio Maltese  la Repubblica

Verdone si avvicina ad un equilibrio [] che trova ripescando suggestioni ed atmosfere dal suo passato e traendole da un paio di pellicole in particolare, Io e mia sorella e Stasera a casa di Alice che avevano questa punta di amarezza di fondo smussata dai tipici e spassosi tic verdoniani, e tanto delicata da diventare gradevole e indispensabile.

Gianni Canova  Il Cinemaniaco

Noi critici dovremmo finalmente riconoscere in Verdone non solo un formidabile ritrattista di casi umani estremi, ma anche un raffinato regista di situazioni al confine tra comico e drammatico.

da lUnità

Carlo Verdone è un attore magnifico che in Io, loro e Lara ha momenti davvero grandiosi […]. La sua capacità di mostrare con minimi mezzi grande intensità è unica.

da LEspresso

Io loro e Lara è un film di passaggio: dalle gag e dalla mimica del Verdone che conosciamo a quello che potrebbe diventare, ovvero regista più serio che faceto, ottimo direttore d’attori (Laura Chiatti altrove è stata così bella, mai così brava) e sorridente fustigatore degli italici vizi, dal naso che cola all’egoismo formato famiglia.

da Il Fatto Quotidiano

Nel suo nuovo film Carlo Verdone è di una bravura che si può solo definire mostruosa. […] Sono trent’anni che l’occhio carloverdoniano inquadra la tragicommedia dell’inadeguatezza; ma se non fossimo in grado di cogliere l’elegante amarezza di un film come questo saremmo noi spettatori a scoprirci inadeguati a usufruire di un cinema italiano onesto innanzitutto con se stesso.

da Il Mattino