Giovedì 4 agosto – Una vita tranquilla

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regia di Claudio Cupellini
 

con Toni Servillo
 

– Ospite della serata: Claudio Cupellini

 

 

Germania. Il 50enne Rosario Russo è dovuto andare via dall’Italia anni fa ma è riuscito a costruirsi una nuova vita: ha un’altra identità, ha aperto un ristorante che gestisce insieme all’amico Claudio e si è sposato con Renate, da cui ha avuto il figlio Mathias. La sua vita scorre tranquilla finché, in un giorno di febbraio, si presentano nel ristorante due ragazzi italiani e lui ne riconosce immediatamente uno. Da quel momento la sua serena esistenza prenderà una piega imprevedibile e drammatica.

 

Salto molto in avanti del regista Cupellini che ci sequestra in un racconto a forti tinte morali, ci tiene in ostaggio di caratteri psicologicamente frastagliati (riferimenti ai ‘Magliari’ di Rosi e ‘Mafioso’ con Sordi) cedendo solo nel mélo alla fine. Per Servillo siamo senza aggettivi, ma è fantastico anche Marco D’Amore.”

  Maurizio Porro, ‘Corriere della Sera’, 5 novembre 2010

(.)’Una vita tranquilla’ sarebbe un gran bel film. Ma oggi comanda il cinema di genere, dunque via con una robusta trama gialla piena di brutti ceffi, doppi giochi, rapimenti, delitti, agnizioni. A danno di quel gioco fra vedere/non vedere, sapere/non sapere, che è l’anima dei migliori thriller. Bravissimi gli attori, certo (non solo Servillo, anche il ‘compare’ Francesco Di Leva è notevole). Ma resta il sapore di un film a metà.”

Fabio Ferzetti, ‘Il Messaggero’, 5 novembre 2010

(…) “Una vita tranquilla” ha una trama che funziona (…). Trascinati fino alle ultime scene, grati perché forse Servillo tornerà bravo come in teatro, invertendo la parabola, finiamo per perdonare un finale un po’ confuso.

  Mariarosa Mancuso, Il Foglio