Sabato 22 luglio – La tenerezza

tenerezza

Regia Gianni Amelio

con Renato Carpentieri Elio Germano Giovanna Mezzogiorno Micaela Ramazzotti Greta Scacchi Maria Nazionale

Italia 2017
Regia Gianni Amelio
Sceneggiatura Gianni Amelio, Alberto Taraglio
Fotografia Luca Bigazzi
Montaggio Simona Paggi
Scenografia Giancarlo Basili
Costumi Maurizio Millenotti
Musica Franco Piersanti
Suono Alessandro Zanon
Durata 103 minuti
Distribuzione 01 Distribution

– Ospiti della serata: Gianni Amelio e Renato Carpentieri

la tenerezza locL’anziano vedovo ed ex avvocato Lorenzo vive da solo a Napoli in una bella casa al Vomero. Dalla morte della moglie, i suoi due figli adulti, Elena e Saverio, si sono allontanati. Tornando dall’ospedale, Lorenzo trova sulle scale davanti alla porta di casa la sua vicina, Michela, una giovane donna allegra e aperta, che vive con il marito Fabio, ingegnere del Nord Italia, e due figli, Bianca e Davide..

 

 

 

 

 

 

 

 

Sarà un caso, ma il concetto di “felicità”, se non in questo film, aveva fatto già capolino nel precedente di Amelio: il documentario Felice chi è diverso. Che non era un lungometraggio a tema, sia pure con risvolti privati e autoreferenziali, ma un tassello fondamentale di un atteggiamento assai cauto e pudico verso la “felicità” stessa. Verso un’aspettativa di “felicità” ipotetica, auspicabile, quasi tra virgolette. Il tipo di approccio alla “felicità”, iscritta nel titolo Felice chi è diverso, impone tuttavia un utilizzo parsimonioso, una tantum. Ha senso se non diventa ricorrente e consolatorio, per non dire senile. Amelio si è dunque concesso già la sua di “tentazione di essere”, dichiarare e dichiararsi “felice”. Ma dal romanzo di Lorenzo Marone, La tentazione di essere felici, è giocoforza che si marchino le distanze. E si sostituisca alla altrui “felicità” letteraria la propria “tenerezza” cinematografica, d’autore.
Amelio non se la sente di essere spudorato. A meno di non servirsi di adeguati filtri cinematografici, rimandi ad altri film. Ad esempio ristrutturando la trama del romanzo in vista del film con l’ausilio di tre paradigmi ugualmente filmici: La dolce vita di Federico Fellini, Gruppo di famiglia in un interno di Luchino Visconti, L’avventura di Michelangelo Antonioni.
In estrema sintesi, è possibile che l’aspetto più “felice” de La tenerezza consista in questa rivendicata, intransigente “diversità” nei confronti de La tentazione di essere felici, a riprova dell’alterità sostanziale del testo filmico quando l’incontro con quello letterario si trasforma per forza di cose in uno scontro leale, fisiologico, necessario. Certo, per dire altro. Di più, non di meno o – peggio – la stessa cosa. Altrimenti sarebbe come ripetere una parola oggigiorno velleitaria, ingombrante, talora inopportuna quale “felicità”.

Anton Giulio Mancino, Cineforum