Sabato 29 luglio – La stoffa dei sogni

la stoffa dei sogni

Regia Gianfranco Cabiddu

Con Sergio Rubini, Ennio Fantastichini, Alba Gaïa Kraghede Bellugi, Renato Carpentieri

Italia, Francia 2016
Regia Gianfranco Cabiddu
Sceneggiatura Gianfranco Cabiddu, Ugo Chiti, Salvatore De Mola
Fotografia Vincenzo Carpineta
Montaggio Alessio Doglione
Scenografia Livia Borgognoni
Costumi Beatrice Giannini, Elisabetta Antico
Musica Franco Piersanti
Suono Filippo Porcari
Durata 101 minuti
Distribuzione Microcinema/Paco Cinematografica

 

– Ospiti della serata: Gianfranco Cabiddu, Sergio Rubini, Ennio Fantastichini

la stoffa dei sogni locUna tempesta di shakespeariana memoria porta sull’isola dell’Asinara un gruppo composto da quattro camorristi, le due guardie che li stavano accompagnando in carcere e i quattro membri di una compagnia teatrale di giro. Per sfuggire alla cattura da parte del direttore del carcere tre dei camorristi decidono di fingersi teatranti, con l’aiuto del riluttante capocomico..

 

 

 

 

 

 

 

 

Il regista sardo Gianfranco Cabiddu mescola due testi di Eduardo De Filippo L’arte della commedia e la traduzione che Eduardo fece de La tempesta di Shakespeare, alla cui registrazione Cabiddu ha collaborato – per creare (con Ugo Chiti e Salvatore De Mola) una sceneggiatura originalissima e stratificata che racconta la capacità del teatro di trasformare, ma anche sublimare, la realtà, e la volontà degli uomini di reinventarsi ritagliandosi di volta in volta i propri costumi di scena dalla stoffa di cui sono fatti i sogni. La stoffa dei sogni, appunto, è una continua citazione shakespeariana e rende omaggio a due maestri del teatro come il Bardo e De Filippo rivelandone le profonde assonanze al di là della “scorza” linguistica: assonanze che hanno a che fare soprattutto con la capacità di entrambi gli autori di “leggere” e poi di raccontare la natura umana nella sua miseria e nobiltà.
L’ambientazione all’Asinara, rimasta incontaminata grazie a decenni di isolamento totale, è la perfetta quinta teatrale per rendere la vicenda atemporale e dilatare lo spazio entro il quale Campese e la sua compagnia ricostruiscono il proprio palcoscenico: e l’emozione del momento in cui la rappresentazione va in scena, in virtù dello sforzo di artigianalità e immaginazione dell’intera troupe, ricorda il brivido dell’inquadratura in cui Georgés Méliès passava davanti al set marittimo di Hugo Cabret.
Il film di Cabiddu è un baule ricco di sorprese approdato quasi per sbaglio sulle rive di quel cinema italiano sterile e scontato che confonde finzione con falsità. E dunque La stoffa dei sogni è anche una metafora sulla libertà degli artisti, raccontata su un’isola che è diventata sinonimo di costrizione.

Paola Casella www.myMovies.it